La nebbia: piano piano salendo dal greto dei fiumi, al mattino presto, si insinua nelle vie e nei vicoli dei paesi ancora addormentati della pianura, arrivando sino in città dove la luce dei lampioni si fa soffusa e le piazze ancora silenziose diventano luoghi quasi magici, con atmosfere incantate.
Parma e la nebbia, la Bassa parmense e la nebbia, gli Appennini e la nebbia, un rapporto unico tra gli abitanti di un territorio e una condizione atmosferica che qui trova la sua massima espressione. L’autunno parmigiano e parmense è costellato di giornate nebbiose in cui la città si muove più lentamente e più silenziosamente e lo sguardo si sforza di penetrare quella coltre che coccola e abbraccia il panorama. Giornate umide, brumose e grigie in cui la nebbia o “fumära”, come si dice in dialetto, avvolge il territorio, soprattutto quello della Bassa Parmense, abbracciata anche dalfiume Po.
È proprio qui che la nebbia si nobilita e, da semplice agente atmosferico, diventa ingrediente fondamentale di uno dei nostri più preziosi prodotti tipici: il Culatello di Zibello. Il Consorzio di tutela del Culatello ha stabilito che questo salume può essere prodotto solo nel territorio della Bassa e in un determinato periodo dell’anno che va da ottobre a febbraio.
Nella Bassa Parmense, caratterizzata da inverni freddi e umidi e da estati torride, le umide cantine dove riposano i culatelli hanno finestre esposte a est, ovest e nord che vengono aperte per permettere alla nebbia di entrare e agire sul sale e sulle muffe bianche che trasformano la carne in salume. La sapienza dei maestri norcini, la qualità delle materie prime e un microclima unico, dominato dalla nebbia, un mix unico che garantisce un prodotto inimitabile. È quando la nebbia invade il territorio e lo isola dilatando il tempo che la qualità diventa unicità.