Un’emozionante avventura gastronomica da vivere in provincia di Parma, nelle terre del Tartufo Nero di Fragno. È questa la zona d’elezione del diamante nero dei critici gastronomici, riconosciuto come PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). Siamo in alta Val Baganza, nell’omonima frazione del comune di Calestano: il punto di partenza di un percorso alla ricerca del tartufo, a cui sono dedicate una Fiera Nazionale a ottobre, itinerari nella natura, degustazioni e ricette da scoprire nei ristoranti del posto.
Immagina di avanzare lentamente e silenziosamente nel bosco accompagnato dal tuo amico a quattro zampe. I colori e i profumi dell’autunno riempiono il cuore e gli occhi. Il cane con il suo fiuto eccezionale scova il “tesoro” ed inizia a scavare. Questa è l’immagine che accompagna chi va alla ricerca del Tartufo Nero di Fragno, tubero raccolto dalla fine di settembre e per tutto l’inverno. Fragno è una frazione del comune di Calestano in provincia di Parma. Il tartufo si sposa ai piatti della tradizione contadina locale come tortelli, tagliatelle, risotto, carni, uova e polenta ma non solo. Il tubero si accompagna felicemente alle eccellenze della Food Valley come il Parmigiano Reggiano e, scoperta recente, alla Malvasia dei Colli di Parma.
Gli eventi legati al Tartufo Nero di Fragno
Seguendo il suo inebriante aroma – una sua caratteristica, insieme al gusto marcato e intenso – ci imbattiamo nella Fiera Nazionale del Tartufo Nero di Fragno, dal 15 ottobre al 12 novembre prossimi, per cinque domeniche. Il borgo medievale di Calestano ospita il mercato dei tartufai, convegni, conferenze, prodotti tipici gastronomici, bancarelle di artigianato, musica e artisti di strada. Da non perdere: gli assaggi di apertura (15 ottobre 2017), la Tartufo Bike (29 ottobre 2017), la gara nazionale dei cani da tartufo (5 novembre 2017) e l’asta del Tartufo Nero di Fragno (12 novembre 2017). Ogni settimana il “Borsino del Tartufo” fisserà i prezzi minimi e massimi di vendita: l’occasione per portarsi a casa un prezioso “bottino”.
Tutte le domeniche della fiera è possibile partecipare a escursioni a tema, seguendo i “tartufini” nelle loro zone di ricerca abituali, condividendo segreti, tecniche e l’emozione della raccolta. Le guide ambientali accompagnano inoltre i visitatori nei luoghi più speciali della zona, come i Salti del Diavolo, le piccole grotte di Iano, il monte Scaletta e il monte Bosso.
Dove mangiare e dormire in occasione della fiera: qualche consiglio
Ristoranti, trattorie e agriturismi del capoluogo e delle frazioni, parte del club di prodotto Parma nel cuore del gusto, offriranno menù appetitosi a tema per deliziare tutti i palati. Ad esempio, merita una sosta l’Osteria Cà d’Angel, a Ravarano, a pochi chilometri da Calestano. Per l’occasione il menù si colora di nero: il tartufo compare associato a quasi tutte le ricette, dagli antipasti (la polentina, il crostino con uovo, l’insalatina di sedano con parmigiano) ai primi (ravioli e tagliolini) e ai secondi, con l’arrosto con porcini e gli involtini.

Se si vuole vivere appieno la fiera o, perché no, avventurarsi in compagnia di un tartufaio alla ricerca di tartufi nei boschi della Val Baganza, si può sostare al B&B La Costa: una casa indipendente costruita e ristrutturata in sasso, tipica della zona, punto di partenza per esperienze gourmet.